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giovedì 21 luglio 2011

Interessante

Visto e considerato che il clima da queste parti è in questo periodo un pò strano, riporto di seguito un interessantissimo articolo di Mercalli che ho letto su "lastampa".


Le previsioni per l'estate


Mentre a Bologna ieri il termometro sfiorava i 30 gradi, a Torino raggiungeva appena quota venti, sotto l’ennesimo acquazzone, e la neve imbiancava i pascoli alpini fin verso i 2500 metri. Come mai questa estate 2011, che al centro-sud Italia è ormai partita alla grande - 37 gradi a Bari sempre ieri - snobba completamente l’angolo nord-ovest? Il motivo risiede nella conformazione che hanno assunto fin da inizio giugno le correnti atmosferiche sull’Europa occidentale: l’anticiclone delle Azzorre è ben solido sull’Atlantico ma stenta a prolungarsi verso il Mediterraneo, dove invece si susseguono moderate pulsazioni dell’alta pressione africana, una sorta di bolla calda che dal Marocco o dall’Algeria invade le nostre regioni centro-meridionali.

In un modo o nell’altro, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria rimangono o sotto il flusso di fresche correnti orientali che scorrono sul bordo del timido anticiclone atlantico, oppure sotto le umide e afose correnti da sud-ovest che strisciano sul confine dell’anticiclone africano piegato dal Marocco all’Adriatico. Questo fa sì che i periodi stabili e soleggiati - che distinguono il cuore dell’estate anche sulla Pianura Padana, allorché si è ampiamente protetti su tutti i lati dall’alta pressione - quest’anno, per la posizione «di confine» che il nord-ovest si è trovato ad assumere, non si siano ancora instaurati. Al contrario, particolarmente frequenti sono state le piogge, spesso abbondanti e torrenziali, che hanno ampiamente compensato l’anomala siccità primaverile, scaricando su Torino circa 470 millimetri d’acqua da inizio giugno a ieri, e promettendo così a questa stagione una posizione di rispetto negli annali pluviometrici.

L’impressione di un’estate bacata è legata soprattutto alla frequenza delle piogge più che alla mancanza di caldo: infatti, sempre a Torino, giugno si è chiuso con 0,3 gradi oltre la media nonostante i 17 giorni di pioggia, e luglio, benché abbia fatto cilecca nei suoi giorni centrali che statisticamente dovrebbero essere i più caldi dell’anno, è per ora appena al di sotto del valore normale trentennale, tant’è che la maturazione della frutta e lo sviluppo delle viti si mantengono comunque in netto anticipo.

Dobbiamo dunque metterci il cuore in pace anche sulla seconda metà dell'estate? No, i giochi non sono ancora fatti. Per il momento, dopo altre giornate ancora fresche e variabili, solo negli ultimi giorni del mese si profila un consolidamento delle strutture anticicloniche anche sulle Alpi, con tempo più stabile e asciutto e temperature in aumento su valori diurni probabilmente superiori a trenta gradi in pianura. In seguito agosto, sul quale per ora non si possono ancora fare previsioni affidabili, ha ancora tutte le potenzialità di riprendersi e farci soffrire il caldo. Sempre se la circolazione generale dell’atmosfera, che recentemente mostra non poche novità - come il caldo anomalo che in giugno ha insistito sull’Oceano Artico, Groenlandia e Siberia - si degnerà di rispettare i suoi canoni.

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